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Monte Piambello 1125 m - 19.03.2010
  

 

 

Appuntamento a Marchirolo alle h 8:00 per poi spostarci a Ganna da dove parte la nostra escursione. Oggi ci aspetta una lunga escursione al Monte Piambello (1125 m), vetta che fa da spartiacque fra Valceresio e Valganna, con un’immersione nella geologia e nella storia.
Il Monte Piambello (1125 m) è un antico cono vulcanico, rimasto attivo fino a 25 milioni di anni fa. L’intera zona è caratterizzata da grandi depositi calcarei, resti di un mare ancestrale del Triassico, e da affioramenti di porfido rosso, generati dalle imponenti attività vulcaniche. Le colate laviche, ora ricoperte dalla vegetazione, scendono verso il centro della valle fino a lambire le sponde del lago di Lugano.
L’importanza storica del sito è data dalla presenza dei ruderi delle fortificazioni della Linea Cadorna, che servivano a proteggere l’Italia da un attacco austro-tedesco attraverso la Svizzera. Nel 1916 sul Piambello, gli italiani avevano posizionato un cannone in grado di sparare colpi a oltre 20 km di distanza, capace quindi di colpire la città di Lugano. La Linea Cadorna, costituita da circa 25.000 mq di bunker, gallerie, fortini e depositi di munizioni; da circa 70 Km di trincee, da 88 appostamenti per l’artiglieria, molti dei quail in caverne; da 300 Km di strade militari e 400 Km di mulattiere, fu realizzata fra il 1911 ed il 1916, con uno sforzo umano enorme. Alla costruzione presero parte oltre 20.000 persone tra muratori, scalpellini e portatori, molti di loro abitanti locali e fra questi operai anche parecchie donne. La temuta apertura di questo fronte tuttavia non avvenne mai e le 9 divisioni che presidiarono la Linea Cadorna vennero progressivamente inviate verso il Piave. Alla fine della Prima Guerra Mondiale queste fortificazioni vennero dimenticate ed abbandonatee e con gli anni, riconquistate dalla natura.
Il sentiero che parte da Ganna e che taglia i tornanti che portano all’Alpe Tedesco, si fa subito ripido e a tratti è veramente abbandonato e cosparso di rifiuti, peccato per il bel bosco di faggi. La fioritura é ancora indietro e si incontrano solo anemoni dei boschi e primule. Arrivati in prossimità dell’ultimo tornante (circa 770 m), lasciamo la strada che scende ad Alpe Tedesco (726 m), ed imbocchiamo il sentiero che prosegue verso Nord. Attraversiamo un tratto di bosco di querce e betulle che presenta ancora i segni di un recente incendio e arrivati in una radura, da dove è possibile scorgere i laghi di Ghirla (442 m), ci fermiamo per qualche foto. Il sentiero, che ora prosegue in cresta, non presenta più ripide salite e più avanti, scendendo lungo un breve pendio ancora ricoperto di neve, si immette sulla strada che arriva da Boarezzo (736 m). Siamo sorpresi dalla presenza di così tanta neve, non ce l’aspettavamo. La primavera quassù sembra ancora lontana, ma, anche con qualche difficoltà, proseguiamo verso il Monte Piambello che raggiungiamo intorno alle h 12:00. Decidiamo di fermarci qui per mangiare. I resti della fortificazione della Linea Cadorna sono completamente ricoperti di neve. Non è una bella giornata, il cielo è coperto e fa freddo. Decidiamo di non fermarci a lungo e dopo qualche foto ed un caffè, ci rimettiamo in cammino. Non c’è nessuno in giro ed il bosco di faggi, disseminato di massi rotondi che testimoniano antiche eruzioni, assume un aspetto magico. Scendiamo verso la Forcella (767 m), località prima di Marzio (707 m), incrocio di molte vie e sentieri, e proseguiamo sulla strada che, dapprima asfaltata e poi sterrata, ci conduce su un’altura (861 m) dove sorge la statua della Madonna degli Alpini. Ci fermiamo per qualche foto e ci rimettiamo in cammino fino a raggiungere un primo e poi un secondo punto panoramico che affacciano sul lago Ceresio. Percorrendo un largo e comodo sentiero, in  breve siamo a Marchirolo (472 m), paese che si trova lungo l’antica Via delle Genti, che grazie al guado di Ponte Tresa, permetteva di raggiungere i valichi alpini e quindi l’Europa Centrale. La nostra escursione termina qui, beviamo ancora un caffè e Marino mi riaccompagna a prendere la macchina a Ganna.
L’escursione è stata lunga (circa 15 Km) ma molto interessante per le belle emozioni date da questi luoghi così ricchi di storia